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getulio alviani franco angeli arman (fernandez armand) enrico baj aldo ballo joseph beuys max bill alighiero boetti agostino bonalumi antonio calderara enrico castellani ugo celada da virgilio mario ceroli christo gianni colombo lucio del pezzo sonia delaunay fortunato depero nicolai diulgheroff césar domela piero dorazio lucio fontana piero gilardi camille graeser robert indiana emilio isgrò allen jones ugo la pietra roy lichtenstein verena loewensberg richard paul lohse urs luthi pavel mansurov giuseppe maraniello enzo mari fausto melotti francois morellet ugo mulas bruno munari ugo nespolo mario nigro peter phillips gianni piacentino michelangelo pistoletto fabrizio plessi concetto pozzati ugo pozzo mario radice mel ramos edival ramosa man ray jean-baptiste roosevelt mimmo rotella emilio scanavino mario schifano jesus raphael soto superstudio emilio tadini wassilakis takis joe tilson victor vasarely luigi veronesi renato volpini andy warhol tom wesselmann |
acquarelli gouaches chine altro bozzetti pubblicitari cartoline firmate dipinti disegni fotografia grafiche inviti a mostre libri manifesti e manifesti firmati multipli ornamenti e gioielli d'artista piatti progetti quadri antichi sculture tecniche miste enrico castellani nasce a castelmassa, rovigo nel 1930. nel 1952 si trasferisce in belgio per frequentare i corsi di pittura e scultura alla “académie royale des beaux-arts” e quelli di architettura alla “école nationale supérieure" di bruxelles, presso la quale si laurea nel 1956. lo stesso anno si trasferisce a milano e aderisce alle poetiche informali. nel 1959 con manzoni, agnetti e bonalumi fonda la rivista "azimuth" che, parallelamente alla omonima galleria d'arte, ospita la sperimentazione artistica tesa al superamento dei limiti tradizionali. risale al 1959 "superficie nera", il primo quadro ottenuto con introflessioni ed estroflessioni del tessuto mediante un sistema di spinte esercitate sulla tela da chiodi fissati al telaio preparato dall'artista. bruno corà,nel catalogo della mostra a palazzo fabroni, definisce quest'opera disciplinare ma estranea alla pittura e alla scultura propriamente dette. essa reca gli stessi elementi impiegati in quelle forme da secoli, ma qui tutto è diversamente impiegato. il costante interesse di castellani alla coniugazione con lo spazio antistante le sue sculture è all'origine della realizzazione di ambienti, come quello presentato in occasione delle mostre "spazio dell'immagine" (foligno, 1967). nel 1968 partecipa alla rassegna "il teatro delle mostre" organizzata nella galleria “la tartaruga di plinio de martiis, dove espone “muro del tempo”, un'installazione realizzata con una serie di metronomi che, ininterrottamente, battono ognuno il proprio tempo. al 1970 risale la partecipazione alla mostra "vitalità del negativo nell'arte italiana 1960-1970", organizzata nel 1970 dagli “incontri internazionali d'arte al palazzo delle esposizioni di roma, dove castellani espone “ambiente bianco”: un ambiente monocromo costituito da quattro superfici raccordate da elementi angolari. tra il 1961 ed il 1968 castellani è invitato ad importanti rassegne d'arte nazionale e internazionale tra le quali la biennale di venezia del 1964 dove ha una sala personale e documenta 4 a kassel del 1968. nello stesso anno è protagonista della contestazione alla triennale milanese e alla biennale di venezia. negli anni settanta e ottanta realizza rilievi su materiali eterogenei come l' alluminio, approfondendo l'indagine sui rapporti spazio-luce-forma. per questo autore sono disponibili: grafiche |
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