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getulio alviani franco angeli arman (fernandez armand) enrico baj aldo ballo joseph beuys max bill alighiero boetti agostino bonalumi antonio calderara enrico castellani ugo celada da virgilio mario ceroli christo gianni colombo lucio del pezzo sonia delaunay fortunato depero nicolai diulgheroff césar domela piero dorazio lucio fontana piero gilardi camille graeser robert indiana emilio isgrò allen jones ugo la pietra roy lichtenstein verena loewensberg richard paul lohse urs luthi pavel mansurov giuseppe maraniello enzo mari fausto melotti francois morellet ugo mulas bruno munari ugo nespolo mario nigro peter phillips gianni piacentino michelangelo pistoletto fabrizio plessi concetto pozzati ugo pozzo mario radice mel ramos edival ramosa man ray jean-baptiste roosevelt mimmo rotella emilio scanavino mario schifano jesus raphael soto superstudio emilio tadini wassilakis takis joe tilson victor vasarely luigi veronesi renato volpini andy warhol tom wesselmann |
acquarelli gouaches chine altro bozzetti pubblicitari cartoline firmate dipinti disegni fotografia grafiche inviti a mostre libri manifesti e manifesti firmati multipli ornamenti e gioielli d'artista piatti progetti quadri antichi sculture tecniche miste tom wesselmann nasce nel 1931 a cincinnati, ohio. studia inizialmente psicologia per passare poi a frequentare l' accademia d'arte. inizia a dipingere influenzato, inizialmente come molti popartisti, dall'espressionismo astratto di de kooning. la sua iconografia si rivolge progressivamente all'esame e all'elaborazione dei segni della contemporaneità americana. partecipa così pienamente alla poetica pop con la mostra "the figure" al moma di new york. da questo momento definisce completamente i soggetti delle sue immagini con interni borghesi di un confort preconfezionato e artificiale, in cui lasciarsi andare senza domande. in questo contesto colloca, come stereotipo degli stereotipi, la figura nuda di una donna sdraiata o in piedi, nelle più svariate posizioni di abbandono più o meno sexi e sguaiato, ora erotico, ora pornografico o voyeuristico con un vago, ma sempre presente senso di posa pubblicitaria. tema ricorrente ed emblematico del suo lavoro è il "grande nudo americano" realizzato ossessivamente in numerose versioni e dimensioni. è il consumo puritano della nudità più spinta in cui è dissolto ogni valore di relazione umana a favore della rapidità di consumo. dal 1965 si susseguono ininterrottamente mostre personali e partecipazioni a mostre tematiche allestite in tutto il mondo. muore nel 2004. per questo autore sono disponibili: grafiche inviti a mostre multipli piatti sculture |
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