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Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia, Gian Piero Frassinelli, Alessandro e Roberto Magris: cinque giovani neolaureati alla facoltà di Architettura di Firenze, animati da interessi e ricerche comuni, fra il 1966 e il 1970 si uniscono nel gruppo Superstudio. Nei primi anni espongono Superarchitetture e prototipi di design, poi propongono di distruggere tutto, architettura e oggetti, contestano il sistema eppure accettano di lavorare per la produzione industriale; progettano un Monumento Continuo, ideale modulo neutro dalla scala del design a quella della metropoli – e perché no, del mondo intero e interplanetario – in grado di adattarsi a qualsiasi ambiente ed esigenza dell’uomo contemporaneo, fondano laboratori detti Global Tools, una sorta di Bauhaus desacralizzante (Pettena 2002) dove analizzare l’architettura in rapporto alle tecniche artigianali ed in chiave antropologica, parlano di cultura materiale extraurbana e ripensano al valore della scuola – loro, figli della rivolta studentesca! – e dell’insegnamento. È il 1978: benché rimasti uniti fino al 1986, da questo momento i membri del gruppo intraprendono ricerche sempre più individuali, mentre la critica, dopo arroccamenti e forti prese di posizione, inizia a “fare il bilancio” di cosa è cambiato nell’architettura e nel design fra gli anni Sessanta e Settanta.
Questa la parabola del SUPERSTUDIO, fra gli esponenti più attivi, longevi e direi “prolissi” dell’Architettura e del Design Radicale, avanguardia internazionale dai complessi legami sia con le avanguardie storiche, sia con le più attuali esperienze contemporanee, come ha recentemente saputo evidenziare la critica più attenta – Pettena 1996, Prestinenza Puglisi 1999, Celant 2004.


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niagara o l'architettura riflessa-1978
litografia a 4 colori-
dimensioni cm. 69x87
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del superstudio.
edizione plura milano
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istogrammi d'architettura-1975
litografia a 1 colore su carta rosaspina fabriano-dimensione cm.69x87-
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edizione plura milano.
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specchio misuratore-1976-
multiplo in laminato print serigrafato + specchio-dimensioni cm. 24x24x12h.
tiratura 500 esemplari, di cui effettivamente realizzati un centinaio, oltre a xx numeri romani,4 p.d.a,tutti numerati e firmati su etichetta.
edizione plura milano.
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